A CONFERMA DELLA FEDE

«Sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo».

Luca 1:32

Per approfondire la nostra convinzione dell'indicibile importanza della dottrina dell'Incarnazione, mettiamo da parte per il momento la nostra fede e vediamo quale sarà il risultato della resa.

I. Dovremmo perdere l'Espiazione . Se Gesù fosse solo un uomo, la Sua morte sulla Croce sarebbe solo una morte normale, la morte di un essere umano, e niente di più. Cristo l'Uomo può darci un esempio, ma solo Cristo il Dio-Uomo può fare l'espiazione per la trasgressione.

II. Dovremmo perdere l'intercessione di Cristo . ‑ Ti aspetti che Cristo sia il ricettacolo e il trasmettitore, come il tuo grande Sommo Sacerdote, del numero quasi infinito di suppliche e intercessioni che vengono offerte al trono della grazia. Ritieni possibile che qualsiasi essere che non fosse effettivamente Divino possa assumere un tale ufficio come questo, l'ufficio di un ascoltatore di preghiera a un universo pieno di supplicanti?

III. Esauriamo il Vangelo della sua potenza . ‑ Se abbandoniamo la dottrina dell'Incarnazione, esauriamo realmente il Vangelo della forza che esso possiede sui cuori umani, la forza dell'amore oblativo.

Niente sulla terra ci indurrà ad abbandonare la nostra fede nell'eterna filiazione di Cristo.

—Prebendario Gordon Calthrop.

Illustrazione

“Siamo obbligati”, dice il vescovo Westcott, “non solo a credere che 'Gesù è il Signore', ma a confessarlo davanti agli uomini. Infatti, se il messaggio dell'Incarnazione trascende necessariamente i nostri pensieri nella sua pienezza, nondimeno entra nel campo della nostra esperienza fin dove possono arrivare i nostri pensieri. Tocca la vita in ogni punto e siamo tenuti a considerare cosa significa per noi, per i nostri simili e per il mondo.

Non basta ritenerlo un articolo del nostro credo; dobbiamo dimostrare apertamente e in segreto la sua efficacia nell'azione. Con la nostra reticenza, con la nostra abituale riservatezza nel trattare con esso come il potere principale nel plasmare e sostenere i nostri pensieri, i nostri scopi, le nostre azioni, incoraggiamo un sentimento di segreta sfiducia riguardo alla validità della fede”. '

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