Ed egli gli disse: Perché mi chiami buono? non c'è altro buono che uno, cioè Dio: ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti.

ver. 17. Perché mi chiami buono? ] E se io non sono buono, tanto meno sei tu, quanto di buono hai di te stesso. Ecco, quindi, il nostro Salvatore insegna questa più giovane umiltà e auto-annientamento. Focione era soprannominato Bonus Good, ma qual era la sua bontà più di un peccato d'argento? Lacones neminem bonum fieri publicis literis columna incisis sanxerunt. Plut. in Quest. Graecis.

Non c'è niente di buono tranne uno, che è Dio] Entrambi è buono originariamente (gli altri sono buoni solo per partecipazione), e fa il bene in abbondanza, liberamente, costantemente: "Poiché tu, Signore, sei buono e pronto a perdonare", dice Davide, Salmi 86:5 ; Salmi 119:68 ; «E sia grande la potenza del mio Signore», dice Mosè, «nel perdonare questo popolo ribelle.

"Nell'originale c'è una lettera più grande del normale nella parola jigdal (sii ​​grande), per mostrare, dicono i dottori ebrei, che sebbene il popolo avesse tentato Dio, o mormorato contro di lui, dieci volte di più di quanto non fece, tuttavia la loro perversità non dovrebbe interrompere il corso della sua bontà sempre traboccante e traboccante, Numeri 14:17 . יגדל Testo ebraico Nota Magnum iod quod valet decem, &c. Buxtorf. Vedi Trapp a " Num 14:17 "

Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti] Cioè, dice Lutero, Morere, muori fuori mano; poiché non c'è uomo che viva che non pecchi. Si dice di Carlo IV, re di Francia, che essendo una volta colpito dal senso dei suoi molti e grandi peccati, fece un profondo sospiro e disse a sua moglie: Ora, con l'aiuto di Dio, lo porterò così me stesso per tutta la vita, che non lo offenderò mai più; quale parola non aveva appena pronunciato, ma subito cadde a terra e morì.

Non è intenzione del nostro Salvatore qui insegnare che il paradiso può essere ottenuto o guadagnato osservando la legge; poiché Adamo nella sua innocenza, se avesse continuato così, non avrebbe meritato il cielo, né gli angeli, né Cristo stesso, se non fosse stato altro che un uomo. Nessuno tranne un orgoglioso Luciferino avrebbe detto, come fece Vega, il perfezionista papista, Coelum gratis non accipam, non andrò in paradiso per niente, né a costo gratuito.

Ma il nostro Salvatore qui dà a questo giovane fariseo una risposta secondo la sua domanda. Avrebbe bisogno di essere salvato facendo, Cristo gli pone ciò che nessun uomo vivente può fare, e così gli mostra il suo errore. Lo mette a scuola della legge, quel maestro di scuola duro, che ci impartisce lezioni che non siamo mai in grado di imparare (a meno che Cristo, nostro fratello maggiore, non ci insegni e non faccia il nostro esercizio per noi), sì, portaci avanti a Dio, come quel maestro di Livio fece tutti i suoi dotti (il fiore della nobiltà romana) ad Annibale; il quale, se non fosse stato più misericordioso che altrimenti, sarebbero tutti morti.

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