Salmi 127:2 [È] vano che ti alzi presto, che ti alzi tardi, che mangi il pane dei dolori: [perché] così egli dà il sonno al suo amato.

ver. 2. È vano per te alzarti presto ] Diluculantes surgere, tardantes sedere, faticare e molire a nel mondo. Sarebbe auspicabile che questo Nisi, nisi, frustrazione, frustrazione risuonasse sempre nelle orecchie dei mondani, che hanno bisogno di agire secondo i propri principi; "Dio non è in tutti i loro pensieri."

Mangiare il pane dei dolori ] cioè appena ottenuto, o che gli uomini a stento riescono a vivere, sono così miserabili e parsimoniosi; o, pane mangiato con attenzione, come Ezechiele 12:19 : certamente gli uomini con le loro cure potrebbero aggiungere prima un furlong al loro dolore che un cubito al loro conforto.

Poiché così dà il suo amato sonno ] Dilecto invocare, a ciascuno dei suoi diletti; non senza un'allusione all'altro nome di Salomone, Jedidiah, il tesoro di Dio. A questi dà il sonno, sonno straordinario, tranquillo, ristoratore (שׁנא con un Aleph quiescente, cosa non usuale), cioè dà ricchezza senza fatica, come ad altri fatica senza ricchezza, dice Kimchi; il mondo si abbatte su di loro, come si dice, lo hanno quasi per somnium, come si diceva che le città venissero nelle fatiche di Timoteo mentre dormiva (Plut.); senza ansia, non rompono il sonno per la materia, ma vivono di fede, e ne fanno anche un buon vivere, Omnia necessaria benignissime Dominus quasi per iocum largitur (Beza).

a Rendersi bagnato e fangoso; sguazzare nel fango

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