Non che siamo sufficienti da noi stessi per pensare qualcosa come da noi stessi; ma la nostra sufficienza è di Dio; Non che siamo sufficienti di noi stessi - Non ci arrogamo alcun potere per illuminare la mente o cambiare il cuore, siamo solo strumenti nelle mani di Dio. Né era possibile per noi apostoli pensare, inventare un tale schema di salvezza come è il Vangelo; e se anche fossimo stati all'altezza dell'invenzione, come avremmo potuto adempiere a tali promesse di cui abbonda questo schema di salvezza? Solo Dio potrebbe adempiere queste promesse, e adempie solo quelle che fa lui stesso.

Tutte queste promesse sono state amen ratificate e adempiute per voi che avete creduto in Cristo Gesù secondo la nostra predicazione; quindi, voi siete opera di Dio ed è solo grazie alla sufficienza di Dio che siamo stati in grado di fare qualsiasi cosa. Questo credo sia il senso dell'apostolo in questo luogo, e che qui parli soltanto dello schema evangelico, e dell'incapacità della sapienza umana di inventarlo; e le parole λογισασθαι τι, che traduciamo pensare qualunque cosa, significano, propriamente, scoprire qualunque cosa ragionando; e siccome lo schema evangelico della salvezza è il soggetto in mano, a quel soggetto le parole sono da riferire e limitare.

Le parole, però, contengono anche una verità generale; non possiamo né pensare, né agire, né essere, senza Dio. Da lui abbiamo ricevuto tutte le nostre forze, sia fisiche che mentali, e senza di lui non possiamo far nulla. Ma possiamo abusare sia del nostro potere di pensare che di agire; poiché il potere di pensare e il potere di agire sono molto diversi dall'atto di pensare e dall'atto di fare. Dio ci dà il potere o la capacità di pensare e agire, ma non pensa né agisce per noi. È su questa base che possiamo abusare dei nostri poteri e pensare male e agire malvagiamente; ed è su questo terreno che siamo responsabili dei nostri pensieri, parole e azioni.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità