(Poiché tutti gli ateniesi e gli stranieri che erano lì non passavano il loro tempo in altro, se non nel dire o nell'ascoltare qualche cosa nuova.) Tutti gli ateniesi e gli stranieri che erano lì - Poiché Atene era rinomata per la sua saggezza e cultura, divenne un luogo di pubblica villeggiatura per filosofi e studenti provenienti da diverse parti del mondo allora civilizzato. Il flusso di studenti era di conseguenza grande; e costoro, avendo molto tempo libero, sarebbero stati necessariamente curiosi di sapere ciò che accadeva nel mondo, e spesso si sarebbero radunati insieme, nei luoghi di pubblica utilità, per incontrarsi con estranei appena giunti in città; e neanche, come dice san Luca, dire o sentire qualche cosa nuova.

"Gli scrittori ateniesi danno lo stesso resoconto dei loro concittadini. Demostene, nella sua risposta a Epist. Filippi, rappresenta gli ateniesi come πυνθανομενοι κατα την αγοραν, ει τι λεγεται νεωτερον; chiedendo, nel luogo di pubblico ricorso, se vi sono Notizia. Troviamo anche che, quando Tucidide, III, 38, aveva detto: μετα καινοτητος μεν λογου απατασθαι αριϚοι, Voi siete bravissimi a lasciarvi ingannare dalla novità del discorso, il vecchio scoliaste vi fa questa osservazione (quasi nelle parole di S.

Luca), ταυτα προς τους. αιους αινιττεται, ουδεν τι μελετωντας, πλην λεγειν τι και ακουειν καινον; Qui incolpa gli ateniesi, che hanno fatto del loro unico compito di dire e ascoltare qualcosa che era Nuovo." - Mons. Pearce. Questa è una caratteristica sorprendente della città di Londra ai giorni nostri. Il prurito per le notizie, che generalmente sostiene una mente mondana, superficiale o instabile, è meravigliosamente prevalente: anche i ministri del Vangelo, negligenti della loro sacra funzione, sono diventati in questo senso ateniesi; così che il libro di Dio non è né letto né studiato con la metà dell'avidità e dello spirito come un quotidiano.

Queste persone, dimentiche non solo della loro vocazione, ma dello stesso spirito del Vangelo, leggono il racconto di una battaglia con le emozioni più violente; e, purché la vittoria cada dalla loro parte favorita, esultano e trionfano in proporzione al numero di migliaia che sono stati uccisi! Non c'è da meravigliarsi se costoro diventano predicatori politici e i loro sermoni non sono migliori di bucce per maiali. A tale le pecore affamate guardano in alto e non vengono nutrite. Dio abbia pietà di questi miserabili ateniesi, e indirizzali a un impiego più adatto!

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