Inoltre abbiamo avuto padri della nostra carne che ci hanno corretto e li abbiamo datiriverenza: non dovremmo piuttosto essere sottomessi al Padre degli spiriti e vivere? Abbiamo avuto padri della nostra carne - I padri della nostra carne, cioè i nostri genitori naturali, erano correttori; e noi li riverivamo, nonostante le loro correzioni nascessero spesso da capriccio o capriccio: ma non dovremo piuttosto essere sottomessi al Padre degli spiriti; a colui dal quale abbiamo ricevuto corpo e anima; chi è il nostro Creatore, Conservatore e Sostenitore; a cui sia noi che i nostri genitori dobbiamo la nostra vita e le nostre benedizioni; e che ci corregge solo per il nostro profitto; che possiamo vivere ed essere partecipi della sua santità? L'apostolo nel chiedere: Non dovremmo piuttosto essere sottomessi al Padre degli spiriti e vivere? allude alla punizione del figlio testardo e ribelle, Deuteronomio 21:18 : "Se un uomo ha un figlio testardo e ribelle, che non obbedisce alla voce di suo padre, o alla voce di sua madre, e che, dopo averlo castigato, non li ascolterà, allora suo padre e sua madre afferralo e conducilo agli anziani della città, ed essi diranno: Questo nostro figlio è testardo e ribelle; non obbedirà alla nostra voce; e tutti gli uomini della città lo lapideranno con pietre affinché muoia.

"Se fosse stato soggetto ai suoi genitori terreni, sarebbe vissuto; perché non soggetto, muore. Se siamo soggetti al nostro Padre celeste, vivremo e saremo partecipi della sua santità; altrimenti, moriremo e essere trattati da bastardi e non da figli: questa è la somma del significato dell'apostolo, del fatto e della legge a cui allude.

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