E libera quelli che per paura della morte sono stati per tutta la vita soggetti alla schiavitù. E libera coloro che per paura della morte - È molto probabile che l'apostolo abbia qui principalmente in vista i pagani. Poiché non avevano alcuna rivelazione e nessuna certezza dell'immortalità, erano continuamente schiavi della paura della morte. Preferivano la vita in qualsiasi stato, con i mali più gravi, alla morte, perché non avevano speranza oltre la tomba.

Ma è anche vero che tutti gli uomini temono naturalmente la morte; lo temono anche coloro che hanno la più piena persuasione e certezza di uno stato futuro: i veri cristiani, i quali sanno che, se la casa terrena del loro tabernacolo fosse dissolta, hanno una casa non fatta con le mani, un edificio incorniciato da Dio, eterno in i cieli, solo loro non lo temono. Nella certezza che hanno dell'amore di Dio, viene rimossa la paura della morte; e con la purificazione dei loro cuori mediante la fede, viene estratto il pungiglione della morte.

Le persone che non conoscono Dio sono in continuo tormento per paura della morte, e temono la morte perché temono qualcosa oltre la morte. Sono consapevoli di essere malvagi, hanno paura di Dio e sono terrorizzati al pensiero dell'eternità. Queste paure impediscono a migliaia di creature peccaminose e miserabili di precipitarsi nel mondo sconosciuto. Questo è finemente espresso dal poeta: -

"Morire, - dormire, -

Non più: - e, con un sonno, per dire che finiamo

L'angoscia e i mille shock naturali

Quella carne è l'erede di, - 'tis a consumation

Devotamente augurarsi. Morire, - dormire, -

Dormire! - forse sognare; - sì, c'è il problema;

Perché in quel sonno di morte quali sogni possono venire,

Quando avremo tolto questa spira mortale,

Deve darci una pausa: - C'è il rispetto

Che fa calamità di così lunga vita:

Per chi poteva sopportare le fruste e gli scherni del tempo,

L'oppressore ha torto, l'orgoglioso è spregevole,

Le pene dell'amore disprezzato, il ritardo della legge,

L'insolenza dell'ufficio, e i disprezzi

Quel merito paziente degli indegni prende,

Quando lui stesso potrebbe fare il suo quietus

Con un punteruolo nudo? Chi sopporterebbe Fardels?

Grugnire e sudare sotto una vita stanca;

Ma che il terrore di qualcosa dopo la morte, -

Il paese sconosciuto dal cui bourn

Nessun viaggiatore ritorna, - confonde la volontà;

e ci fa piuttosto sopportare quei mali che abbiamo,

Che volare verso altri che non conosciamo?

Così la coscienza ci rende tutti codardi;

E così la tonalità nativa della risoluzione

è stordito dalla pallida impronta del pensiero;

E imprese di grande spessore e momento,

A questo proposito, le loro correnti girano storte

E perdere il nome di azione."

Do questa lunga citazione di un poeta che conosceva bene tutti i meccanismi del cuore umano; e uno che non avrebbe potuto descrivere così bene scene di angoscia e di angoscia della mente, se non le avesse attraversate.

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