che fa Arturo, Orione e Pleiadi, e le camere del sud. Che fa Arturo, Orione e Pleiadi e le camere del sud - Per questa traduzione le parole originali sono עשה עש כסיל וכימה והדרי תמן oseh ash, kesil, vechimah vehadrey theman, che sono così rese dalla Settanta: Ὁ ποιων Πλειαδα, αι Ἑσπερον, και Αρκτουρον, και ταμεια οτου; "Chi fa le Pleiadi, e Espero, e Arturo, e Orione, e le camere del sud."

La Vulgata, Qui facit Arcturum, et Oriona, et Hyadas, et interiora Austri; "Chi fa Arturo, e Orione, e le Iadi, e le camere più interne del sud."

Il Targum segue l'ebraico, ma parafrasa quest'ultima frase in questo modo: "e le camere o case del dominio planetario nell'emisfero australe".

Il siriano e l'arabo, "che fa le Pleiadi, e Arturo, e il gigante, (Orione o Ercole), e i confini del sud".

Coverdale ha, Egli crea le vie del paradiso, gli Orioni, le vii stelle e i luoghi segreti del sud. E sul vii starres ha questa nota marginale: alcuni chiamano questi sette starres, l'orologio henne con hir polli. Vedi sotto.

Edmund Becke, nella sua edizione, 1549, segue Coverdale, ma mette Vaynes del paradiso per waynes, che Carmarden, nella sua Bibbia, Rouen, 1566, scambiando, trasforma in Onde del paradiso.

La Bibbia di Barker, 1615, recita: "Egli crea le stelle Arturo, Orione e Pleiadi, e i climi del sud". Sulla quale ha questa nota: "Questi sono i nomi di alcuni starres, per cui intende che tutti gli starres, sia conosciuti che sconosciuti, sono alla Sua nomina".

I nostri primi traduttori sembrano essere molto d'accordo con il tedesco e l'olandese: Er machet, den Wagen am himmel, und Orion, und die Gluken, und die Sterne gegen mittag; "Egli fa il carro del cielo, (il carro di Carlo), e Orione, e la gallina che chioccia, (le Pleiadi), e le stelle della regione del mezzogiorno." Vedi sopra, sotto Coverdale.

La versione olandese non è molto dissimile da quella tedesca, da cui è tratta: Die den Wagen maecht, den Orion, ende het sevengesternte, end de binnenkameren ban't Zuyden.

Le versioni europee, in genere, copiano l'una o l'altra di quanto sopra, o fanno una traduzione composta dall'insieme; ma tutti derivano in ultima analisi dalla Settanta e dalla Vulgata.

Quanto alle parole ebraiche, potrebbero anche essere state applicate a una qualsiasi delle altre costellazioni del cielo: infatti, non sembra affatto che si tratti di costellazioni. Parkhurst e Bate hanno dato, forse, la migliore interpretazione delle parole, che è la seguente: -

"כימה kimah, da כמה camah, essere caldo o tiepido, denota calore o calore geniale, in contrapposizione a ash, un'aria bruciante e pungente, da un lato; e כסיל kesil, il freddo rigido, che si contrae, dall'altro ; e le camere (spesse nubi) del sud." Vedi di più a Parkhurst, sotto .

Non ho bisogno di aggiungere che queste parole sono state variamente tradotte da critici e commentatori. Il Dr. Hales traduce kimah e kesil di Toro e Scorpione; e, se questa traduzione fosse indubbiamente corretta, potremmo seguirlo alle sue conclusioni, cioè che Giobbe 54 ed 2337 anni prima di Cristo! Vedi alla fine di questo capitolo, Giobbe 9:35 (nota).

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