Se qualcuno mi serve, mi segua; e dove sono io, là sarà anche il mio servo: se uno mi serve, il Padre mio lo onorerà. Se qualcuno mi serve - Cristo è un maestro in un duplice senso:

1. Istruire gli uomini.

2. Assumerli e nominarli nel loro lavoro. Chi vuole servire Cristo deve diventare:

1. Il suo discepolo o studioso, affinché gli sia insegnato:

2. Il suo servo, affinché possa essere impiegato e obbedire al suo padrone. A tale persona viene data una duplice promessa:

1. Sarà con Cristo, in comunione eterna con lui; e

2. Sarà onorato dal Signore: avrà un'abbondante ricompensa nella gloria; ma quanto grande, occhio non ha visto, orecchio udito, né è entrato nel cuore dell'uomo per concepire.

Quanto è simile a questo il detto di Creeshna (un'incarnazione del Dio supremo, secondo la teologia indù) al suo discepolo Arjoon! "Se uno le cui vie sono state così malvagie mi serve solo, presto diventa di uno spirito virtuoso, è rispettabile come l'uomo giusto e ottiene la felicità eterna. Considera questo mondo come un luogo finito e senza gioia, e servimi. Sii di la mia mente, mio ​​servo, mio ​​adoratore, e prostrati davanti a me.

Unisci a me la tua anima, fa' di me il tuo asilo, e da me verrai." E ancora: "Io sono carissimo al saggio, ed egli è caro a me - stimo il saggio come me stesso, perché il suo lo spirito devoto dipende solo da me come sua ultima risorsa." Bhagvat Geeta, pp. 71 e 82.

I rabbini hanno un detto stravagante, vale a dire. "Dio si preoccupa più dell'onore del giusto che del proprio".

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