Ma amate i vostri nemici, fate il bene e prestate, senza sperare più nulla; e la vostra ricompensa sarà grande, e voi sarete i figli dell'Altissimo: poiché egli è gentile con gli ingrati e con i malvagi. Amate i vostri nemici - Questo è il precetto più sublime mai consegnato all'uomo: una falsa religione non osò dare un precetto di questa natura, perché, senza influenza soprannaturale, deve essere per sempre impraticabile.

In queste parole del nostro benedetto Signore vediamo la tenerezza, la sincerità, l'ampiezza, il disinteresse, il modello e l'esito dell'amore di Dio che dimora nell'uomo: una religione che ha per fondamento l'unione di Dio e dell'uomo nella stessa persona, e la morte di questo augusto essere per i suoi nemici; che consiste sulla terra in una riconciliazione del Creatore con le sue creature, e che deve sussistere in cielo solo nell'unione delle membra con il capo: una tale religione potrebbe mai tollerare l'odio nell'anima dell'uomo, fino alla sua nemico più incallito?

Presta, sperando in nulla di nuovo - Μηδεν απελπιζοντες. Dicono i rabbini, colui che presta senza usura, Dio lo considererà come colui che ha osservato ogni precetto. Monsignor Pearce pensa che invece di μηδεν dovremmo leggere μηδενα con il siriaco, poi l'arabo e poi il persico; e poiché απελπιζειν significa disperare, o causare disperazione, il significato è, non tagliare la speranza (di una vita più lunga) di alcun uomo, neminis spem amputantes, negandogli quelle cose che ora chiede per preservarlo dalla morte.

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