Allora Giuda, che lo tradì... — Le parole sembrano pronunciate con spirito di temeraria sfida, che san Giovanni indica dicendo che «dopo l'ubriacatura Satana entrò in lui» ( Giovanni 13:27 ). Il suo Maestro (lo chiama con il solito titolo d'onore, Rabbi) conosceva davvero la sua colpa? Sembrerebbe da S.

il racconto di Giovanni 13:29 ( Giovanni 13:29 ) che il terrore risponde: "Tu hai detto"; non è stato ascoltato da tutti. Tutto ciò che udirono fu il comando: "Ciò che fai, fallo presto"; e alcuni almeno, probabilmente gli altri che non erano nel segreto del segnale, pensavano che quel comando si riferisse a qualche questione connessa con il suo lavoro abituale come economo della compagnia.

Doveva acquistare ciò che gli occorreva per la festa ( cioè, probabilmente, il consueto pasto solenne, o Chagigah, del giorno successivo alla cena pasquale), o dare l'elemosina ai poveri. Egli, però, comprese il significato delle parole, e subito uscì ( Giovanni 13:27 ). Ne consegue, da questa visione della sequenza degli eventi, che sebbene avesse mangiato il pane con il suo Maestro, non prese parte al pane e al calice che sarebbero stati i segni della Nuova Alleanza. In questa fase san Giovanni inserisce le parole del comandamento nuovo, “che amiate un altro”, che si incarnava in quell'atto di comunione.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità