(13) Ma l'uomo (p) naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio: poiché esse sono per lui stoltezza: né egli può conoscerle, perché (q) sono spiritualmente discernite.

(13) Ancora una volta anticipa un'offesa o una pietra d'inciampo: com'è possibile che così pochi permettano queste cose? Questo non è da meravigliarsi, dice l'apostolo, visto che gli uomini nelle loro facoltà naturali (come li chiamano) non sono dotati di quella facoltà per cui si discernono le cose spirituali (la quale facoltà viene da un'altra parte) e quindi considerano la sapienza spirituale come una follia: ed è come se dicesse: "Non c'è da meravigliarsi che i ciechi non possano giudicare i colori, poiché mancano della luce dei loro occhi, e quindi la luce è per loro come tenebre".

(p) L'uomo che non ha altra luce di comprensione, di quella che ha portato con sé, fin dal grembo di sua madre, come lo definisce Giuda; (Giuda 19).

(q) Per la potenza dello Spirito Santo.

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