'Siamo ebrei per natura e non peccatori dei Gentili.'

La presente dichiarazione si allega alla seguente dichiarazione. Distingue tra ebrei e gentili in modo che Paolo potesse poi chiarire che indipendentemente da quali uomini e donne fossero, la via della salvezza per entrambi era la stessa, credendo in Gesù Cristo. Sta dicendo: «Anche se possiamo trovare l'osservanza di questi rituali non così difficile come fanno i Gentili, perché sono diventati una seconda natura per noi, e noi non abbiamo le loro tendenze peccaminose nei loro confronti, tuttavia a causa del predicando il Vangelo sappiamo che non possiamo essere salvati osservando questi riti non più di quanto possano loro, perché siamo giunti a riconoscere che la salvezza non è osservando le opere della Legge”.

La ragione delle sue parole era che stava descrivendo esattamente ciò che credevano i giudaizzanti. Sta citando quale sarebbe il loro argomento per distruggerlo, mentre simpatizza in una certa misura con ciò che l'ha causato. Credevano che in un certo senso gli ebrei fossero per natura "non peccatori" (non ignoravano ad esempio la differenza tra ciò che era ritualmente pulito e ciò che era ritualmente impuro). E che i Gentili per natura 'erano peccatori'. Non facevano tali distinzioni. Ma cosa intendevano con esso?

'Ebrei per natura.' Con questo intendevano che, a loro avviso, gli ebrei erano nati ebrei e venivano educati secondo idee e forme-pensiero ebraiche, con i requisiti rituali della Legge che facevano parte della loro vita quotidiana. E quindi in modo del tutto 'naturale' vivevano secondo le usanze ebraiche, e in conseguenza di ciò erano relativamente 'puliti' per gli standard ebraici.

'Peccatori dei Gentili.' I Gentili invece erano in una posizione diversa. Gli ebrei vedevano tutti i gentili come "peccatori", proprio come i farisei descrivevano come "peccatori" tutti coloro che non osservavano i loro requisiti rituali ed etici, e questo perché vedevano i propri requisiti rituali ed etici, che non erano osservati dai gentili, come espressione della Legge di Dio. Così, poiché i pagani non osservavano le loro prescrizioni relative al consumo di sangue, al lavacro della contaminazione, all'osservanza delle diverse feste, e così via, si rendevano palesi peccatori.

Il punto è che i requisiti rituali ed etici della Legge erano diventati una seconda natura per molti ebrei. Erano cresciuti in loro ed erano naturali per loro (anche se potevano non soddisfarli). Ma non erano naturali per i Gentili. Era naturale per loro essere 'peccatori' per quanto riguardava la Legge. Quindi Paolo fa notare che con la sua azione Pietro chiedeva loro di agire contro natura, anche se prima si era comportato tra loro come se fosse contento del loro comportamento.

In questo modo Paolo mette chiaramente la tradizione ebraica al suo posto in quanto ristretta agli ebrei e non applicabile a tutti. E ora affronta il cuore della situazione. Nell'usare la parola "peccatori", qui Paolo potrebbe essere stato sarcastico, esprimendo le opinioni dichiarate dei giudaizzanti che avevano influenzato Pietro, poiché lui stesso sapeva che tutti gli uomini erano peccatori ( Romani 3:23 ).

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