Questo e il paragrafo successivo denunciano i vizi dei ricchi, nello spirito di Amos e di Isaia; che siano ebrei, e non cristiani, sembra ovvio, se si vuole far entrare questa epistola nei primi secoli della storia cristiana, quando i ricchi avevano un piccolo potere per opprimere i poveri. Per prima cosa viene un avvertimento suggerito presumibilmente dalla parabola del Signore del ricco stolto. Fanno progetti per un anno e non sanno cosa accadrà il giorno dopo; la vita umana è transitoria come uno sbuffo di vapore.

Erano orgogliosi di grandi progetti che il destino avrebbe potuto trasformare in follia. E tali parole oziose ( Matteo 12:36 ) non erano frivolezze senza senso; c'era del male in loro è una parola forte, quella che chiude il Padre Nostro. Infine, poiché queste persone sapevano fare il bene, non si vantavano della loro Legge? e non lo fecero, erano colpevoli di peccato. Perché il NT con un consenso qui seguendo lo spirito dei profeti rende peccato principalmente il non fare il bene, e non semplicemente il fare il male.

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