Ma tu, quando digiuni, ungiti il ​​capo e lavati la faccia;

ver. 17. Ma tu, quando digiuni, ungi il tuo capo, ecc. ] Non se non che un uomo è obbligato in tale tempo ad abbondarsi delle comodità e delizie della vita, onde è chiamato giorno di ritegno, Gioele 2:15 , e di afflizione l'anima. a I Niniviti sedevano vestiti di sacco, come indegni di qualsiasi copertura.

Altri si cosparsero di cenere il capo, in segno che meritavano di essere tanto sottoterra quanto ora erano in superficie. Davide giaceva sulla terra, 2 Samuele 12:16 . Daniele mise da parte tutte le delizie dei sensi, come musica, allegria, profumi, unguenti, ecc. Nostro Salvatore digiunò fino all'umiliazione della sua anima, Salmi 35:13 , indebolendo le sue ginocchia, Salmi 109:24 , macerando e indebolendo il suo corpo, Salmi 69:10 .

E quando sulla croce gli offrirono vino misto a mirra, per stordirlo e renderlo meno sensibile del suo dolore, egli non lo ricevette, Marco 15:23 . Per insegnarci (dice un dotto interprete) nelle nostre straordinarie umiliazioni per i nostri peccati, a sopportare tutti quei rinfreschi che potrebbero ostacolare il corso dei nostri giusti dolori.

"La tua risata si muti in lutto, e la tua gioia in pesantezza", Giacomo 4:9 , una tale pesantezza che si vede nel volto, come dice la parola. b Ma quando il nostro Salvatore ordina di ungere il capo, in tale momento, e di lavarsi la faccia, è, come si spiega, "affinché non sembriamo agli uomini di digiunare": in un digiuno privato, evitando del tutto lo spettacolo: in un pubblico, non esibendosi allo spettacolo, oa tal fine, per farci vedere.

a Vox Hebraica Tsom, significat affligere: unde Aben Ezra ait, ubicunque in scripturis afflictio animae invenitur, ibi intelligitur ieiunium. Graeci dicunt νηστειαν α νη particula privante, et στενομαι quod est validum et firmum esse. Animale domestico. mart. Alii α νη et εσθιειν, cibum non comedere.

b κατηφεια. Tristitia cum vultus demissione. Badeo. Απο του κατω φαη Βαλλειν. Ne te quaesiveris extra.

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