E dopo la lettura della legge e dei profeti, i capi della sinagoga mandarono loro a dire: " O uomini e fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, dite pure". Dopo la lettura della legge e dei profeti - Ogni sabato si leggeva una parte della legge e un'altra dei profeti; e la legge era così divisa da essere letta una volta all'anno. Nelle note a conclusione del Deuteronomio, ho considerato questo argomento in generale, e ho fornito una tavola completa del Parashot, sezioni della legge, e Haphtaroth, sezioni dei profeti, che vengono lette ogni sabato dell'anno nell'alfabeto ebraico. sinagoghe.

Per avere una visione esatta di ogni parte dell'economia ecclesiastica ebraica, il lettore farà bene a consultare la suddetta tabella, e quelle che la seguono: sono state redatte con grande cura, attenzione, e indescrivibile fatica.

C'era da chiedersi in quale lingua si leggessero legge e profeti in una sinagoga di Pisidia, perché in quel quartiere Strabone ci informa che si parlavano quattro lingue, vale a dire. il Pisidiano, il Solimano, il Greco e il Lidio. Il dottor Lightfoot ipotizza, con grande probabilità, che le Scritture siano state lette nell'originale ebraico; e che un interprete offrisse la lettura alle persone nella loro lingua madre. Non c'è dubbio che ebrei e proseliti capissero bene la lingua greca; e certamente avevano tra loro la versione dei Settanta.

I capi della sinagoga - Queste erano le persone che avevano il compito di leggere le sezioni designate, e di prendersi cura della sinagoga e delle sue preoccupazioni; e per vedere che tutto fosse fatto decentemente e con ordine.

Mandati a loro - Vedendoli ebrei, vollero che dessero qualche indirizzo conveniente al popolo, cioè agli ebrei che allora erano impegnati nel culto divino; perchè tutto il seguente discorso, che molto somiglia a quello di Santo Stefano, Atti degli Apostoli 7:1 , è rivolto ai soli Giudei; e questo era probabilmente detto in ebraico o in greco.

Ye uomini e fratelli - Ανδρες αδελφοι, Uomini fratelli, un ebraismo per "voi che siete nostri fratelli", cioè ebrei, come noi stessi; ma ανδρες è spesso un'imprecazione, come abbiamo già visto. Vedi la nota su Atti degli Apostoli 7:2 .

Se avete qualche parola di esortazione - Ει εϚι λογος εν ὑμιν παρακλησεως· Se avete qualche argomento di consolazione, dite qualche parola di conforto a noi, che siamo forestieri in questa terra straniera. La consolazione d'Israele era un epiteto del Messia tra gli ebrei; ed è probabile che si riferisse a lui che parlassero i capi della sinagoga. Che παρακλησις sia qui da intendersi come consolazione, e questo in riferimento al Messia, tutto il discorso che segue risulterà al lettore attento; in cui Paolo mostra la cura e la protezione di Dio verso il suo popolo Israele, e l'abbondante provvedimento che aveva fatto per la loro salvezza da parte di Gesù Cristo. Desideravano consolazione, ed egli annunciò loro la buona novella, e molti sentirono il potere e il conforto della dottrina della croce.

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