(9) Poiché divenne (p) colui per il quale [sono] tutte le cose, e per mezzo del quale [sono] tutte le cose, (10) nel portare molti figli alla gloria, (11) fare il (q) capitano dei loro salvezza perfetta attraverso le sofferenze.

(9) Dimostra inoltre con altri argomenti perché conveniva al Figlio di Dio che è vero Dio (come ha dimostrato poco prima) di farsi uomo comunque, soggetto a tutte le miserie, ad eccezione del peccato.

(p) Dio.

(10) Anzitutto perché il Padre, alla cui gloria tutte queste cose sono riferite, si è proposto di portare alla gloria molti figli. Come avrebbe potuto avere uomini per i suoi figli, se il suo unigenito figlio non fosse diventato fratello degli uomini?

(11) In secondo luogo il Padre decise di portare alla gloria quei figli, cioè da quella vergogna in cui esistevano prima. Perciò il figlio non si sarebbe dovuto vedere chiaramente fatto uomo, a meno che non fosse stato fatto come gli altri uomini, per venire a gloria nello stesso modo, ne portasse altri: anzi, a lui che era principe degli salvezza degli altri, da consacrare al di sopra degli altri per mezzo di quelle afflizioni, Profeta, Re e Sacerdote, che sono gli uffici di quel governo, per la salvezza degli altri.

(q) Il capotribù, il quale, per dignità, è il primo generato dai morti, fra molti fratelli.

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