"Perché se Abramo è stato considerato giusto per le opere, ha ciò di cui gloriarsi, ma non verso Dio".

Ma Paolo reagisce con forza contro il suggerimento che Abramo fosse considerato giusto da Dio a causa delle sue opere. Dichiara che se Abramo fosse davvero considerato giusto per le opere, come sostenevano gli ebrei increduli, (sta facendo una concessione, notate il 'se') potrebbe essere solo agli occhi degli uomini. Avrebbe allora motivo di vantarsi davanti agli uomini. Ma, sottolinea Paolo, non avrebbe motivo di vantarsi davanti a Dio.

Perché Dio richiede un'obbedienza non parziale, ma totale. Concorderà sul fatto che agli occhi degli uomini Abramo potrebbe essere molto stimato ed essere considerato migliore della maggior parte degli uomini, così da potersi gloriare/vantarsi davanti agli uomini. Ma non concederà nemmeno per un momento di avere motivo di vantarsi davanti a Dio. Questa è una posizione che ora dimostra dalla Scrittura, che deve essere l'arbitro finale (come sarebbero d'accordo sia l'ebreo che il cristiano).

Nota come questo argomento riflette Romani 3:27 'Dov'è dunque la gloria? È escluso. Con che tipo di legge? Di opere? No, ma per legge di fede».

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