'Che diremo dunque che Abramo, il nostro antenato, ha trovato secondo la carne?'

Paolo ora riferisce ciò che ha dimostrato, alle Scritture riguardanti la vita di Abramo. Gli ebrei non credenti (al contrario degli ebrei credenti che erano cristiani) vedevano nella vita di Abramo l'esempio perfetto dell'uomo che era accettevole a Dio per le sue opere, e questo soprattutto per la sua disponibilità a offrire suo figlio Isacco. Nella misura in cui si sforzavano, si sforzavano così di essere come lui.

Paolo ora intende contestare la loro posizione, e inizia con una domanda, come fa spesso in Romani ( Romani 2:3 ; Romani 3:1 ; Romani 3:27 ; Romani 4:9, Romani 6:1 ; Romani 6:15 ; Romani 7:1 ; Romani 7:7 ; Romani 7:13 ; Romani 8:31 ; Romani 8:33 ; Romani 10 : Romani 10:18 ; Romani 11:1 ; Romani 11:11 ; spesso accompagnato da 'non sia così'). La sua domanda è: 'Che cosa ha trovato Abramo, il nostro antenato?'

Il nostro primo problema qui è se "secondo la carne" debba essere attaccato al "nostro antenato", o "ha trovato", o debba essere omesso del tutto. Manoscritti diversi suggeriscono alternative diverse. La prima alternativa, 'Ha trovato secondo la carne' (cioè, 'che cosa ha trovato Abramo come essere umano secondo le sue facoltà naturali senza che la grazia di Dio sia attiva?') è la lettura di K, L, P , Teodoreto ecc.

La seconda alternativa, 'Abramo nostro antenato secondo la carne', (contrastando la paternità di Abramo con quella di Dio), è la lettura di Aleph, A, C, D, E, F, G ecc. La terza alternativa è ometterla del tutto. Questa è la lettura di B, 47*, 1739 e forse Crisostomo. Fortunatamente, qualunque sia il modo in cui la prendiamo, non influisce molto sull'argomento in Romani 4:2 .

Accettare il testo così com'è sopra la domanda è: 'che cosa ha trovato Abramo se lo consideriamo solo secondo le sue capacità naturali senza che la grazia di Dio sia attiva?' E ammette che, dal punto di vista umano, Abramo avrebbe potuto infatti essere riconosciuto dagli uomini come 'nel giusto', poiché vedevano il tenore della sua vita. Avrebbero potuto benissimo, come avevano fatto i Giudei, concludere che fosse benedetto per le sue opere. Questa, infatti, è sempre la tendenza dell'uomo, perché l'uomo, specialmente in materia religiosa, pensa quasi sempre di fare servizio e di essere ricompensato. Vede Dio come vede se stesso.

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