Chi coverest te con la luce come con un indumento: chi stretchest i cieli come una cortina: Chi coverest te stesso con la luce - la luce, splendore insopportabile, è la veste della Maestà Divina. Luce e fuoco sono generalmente gli accompagnamenti dell'Essere Supremo, quando manifesta la sua presenza alle sue creature. Apparve così ad Abramo quando fece alleanza con lui, Genesi 15:17 ; e a Mosè quando lo nominò per far uscire il popolo dall'Egitto, Esodo 3:2 ; e quando gli diede la sua legge sul Sinai, Esodo 19:18 .

Mosè chiama Dio un fuoco divorante, Deuteronomio 4:24 . Quando Cristo fu trasfigurato sul monte, il suo volto brillò come il sole e la sua veste era bianca come la luce, Matteo 17:2 . E quando il Signore si manifesta ai profeti, è sempre circondato dal fuoco e dalla luce più fulgida.

Il vescovo Lowth ha alcune belle osservazioni sulle immagini e le metafore di questo Salmo. L'esordio, egli dice, è particolarmente magnifico, in cui la maestà di Dio è descritta, per quanto possiamo investigarla e comprenderla, dalla mirabile costruzione della natura; nel qual passo, siccome era per lo più necessario servirsi di immagini traslatrici, il poeta sacro ha principalmente applicato quelle che sarebbero stimate dagli Ebrei le più elevate e degne di tale argomento; poiché tutti, come mi sembra, sono presi dal tabernacolo. Daremo questi passaggi verbalmente, con una breve illustrazione: -

הוד והדר לבשת hod vehadar labashta.

"Hai rivestito onore e maestà".

L'originale, לבשת, è spesso usato quando si parla dell'abbigliamento o dell'abito dei sacerdoti.

Salmi 104:2

עטה אור כשלמה oteh o cassalmah.

"Copriti di luce come di una veste".

Un simbolo manifesto della Presenza Divina; la luce cospicua nel più santo è indicata sotto la stessa idea; e da questo unico esempio si deduce una similitudine per esprimere l'ineffabile gloria di Dio in generale e universalmente.

נוטה שמים כיריעה noteh shamayim kayeriah.

"Stendendo i cieli come un sipario."

La parola יריעה, resa qui tenda, è quella che denota le tende o lo scoprimento dell'intero tabernacolo. Potrebbe anche essere un'allusione a quelle tende o tendoni, tese su un'area, sotto le quali le compagnie siedono a matrimoni, feste, feste religiose, curiosamente dipinte sotto, per dare loro l'aspetto del cielo visibile nella stagione notturna.

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