Romani 7:1-6

VII. (1-6) L'Apostolo riprende un'idea alla quale aveva alluso in Romani 7:14 del capitolo precedente: “Voi non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia”; e come aveva elaborato la conclusione della morte del cristiano al peccato, così ora elabora quella della sua morte alla Legge. Lo fa con un'ill... [ Continua a leggere ]

Romani 7:1

NON LO SAI. — Qui di nuovo inserire “o”: _O non sai,_ ecc., proseguendo il pensiero dalla fine dell'ultimo capitolo. Non è vero, sostiene l'Apostolo, ciò che dico? Oppure sento di nuovo sollevare l'antica obiezione, che il sistema in cui vive il cristiano non è quello della grazia in cui la vita ete... [ Continua a leggere ]

Romani 7:2

PER LA DONNA CHE HA UN MARITO. — L'illustrazione non è del tutto esatta. La Legge è qui rappresentata dal marito, ma l'Apostolo non vuol dire che la Legge muore al cristiano, ma il cristiano alla Legge. La proposizione deve quindi essere intesa come formulata in una forma alquanto astratta. I rappor... [ Continua a leggere ]

Romani 7:4

SONO DIVENTATI MORTI. - _Sono stati resi morti_ - un po' più forti del semplice "sei morto". PER IL CORPO DI CRISTO , _cioè_ per la morte del corpo umano di Cristo sulla croce. Il cristiano, come ha mostrato l'ultimo capitolo, è così unito a Cristo che tutto ciò che è accaduto al suo Maestro è acca... [ Continua a leggere ]

Romani 7:5

La nuova alleanza non doveva essere improduttiva, perché la vecchia alleanza non era improduttiva. Dinanzi a quella mortificazione della carne che procede dalla nostra relazione con la morte di Cristo, noi portavamo un frutto generato dai nostri appetiti carnali dalla Legge, e l'unico essere al cui... [ Continua a leggere ]

Romani 7:6

CHE ESSERE MORTO. — Sembra che i nostri traduttori abbiano avuto qui una falsa lettura, che non si trova in nessun manoscritto, ma nata da un errore di Beza ed Erasmo nell'interpretare un commento di Crisostomo. La vera lettura recita così: "Ma come siamo stati" (non "siamo") "liberati dalla Legge,... [ Continua a leggere ]

Romani 7:7

CHE DIRE ALLORA ? — L'Apostolo aveva parlato in modo denigratorio nei confronti della Legge, e che avrebbe potuto offendere alcuni dei suoi lettori. Era necessario correggere questo. E così ora procede a stabilire più precisamente in che cosa fosse difettosa la Legge, e quale fosse la sua vera funzi... [ Continua a leggere ]

Romani 7:8

COGLIERE L'OCCASIONE. — La parola in greco implica originariamente una metafora militare: prendere come “base operativa” _, cioè_ un posto avanzato occupato come punto di partenza e punto di incontro per ulteriori avanzamenti. Il peccato non è in grado di farlo. agire sull'uomo senza la cooperazione... [ Continua a leggere ]

Romani 7:9

ERO VIVO . — Lo stato di moralità inconscia, non istruito ma non ancora condannato, può essere considerato, paragonato a quello stato di condanna, come uno stato di "vita". RIANIMATO. — La versione inglese rappresenta bene il significato dell'originale, che non è che il peccato "è venuto alla vita... [ Continua a leggere ]

Romani 7:10

CHE È STATO ORDINATO. — “Lo stesso comandamento che era per la vita ho scoperto essere per la morte” (Ellicott). La Legge è stata istituita per dare la vita a coloro che erano sotto di essa e che la osservavano. Non l'hanno tenuta, e quindi non ha portato loro la vita ma la morte.... [ Continua a leggere ]

Romani 7:11-13

(11-13) La causa di questo aborto non risiedeva nella Legge ma nel Peccato. Il peccato ha fatto il tentatore, e poi si è servito del comandamento per condannare e distruggere le sue vittime. Per tutto questo tempo la Legge ( _cioè_ l'intero corpo dei precetti) e il comandamento ( _cioè_ i precetti p... [ Continua a leggere ]

Romani 7:12

PERTANTO. — Questa parola introduce una conclusione, non dal versetto immediatamente precedente, ma dall'insieme degli ultimi cinque versi. L'Apostolo guarda indietro per un momento nel corso della sua discussione.... [ Continua a leggere ]

Romani 7:13

ERA ALLORA CIÒ CHE È BUONO...? — Era possibile che la Legge, per quanto santa e buona, potesse condurre semplicemente alla morte e alla rovina i miseri? No, non era possibile. Non è stata la Legge a fare questo, ma il Peccato, agendo, è vero, per mezzo della Legge. Tutto questo, però, aveva solo la... [ Continua a leggere ]

Romani 7:14

PERCHÉ LO SAPPIAMO. — Non c'è bisogno di discutere la questione. Tutti noi cristiani _sappiamo_ che la Legge è spirituale. È divinamente dato e ispirato. L'uomo, invece, pur essendo capace di comunione con Dio, è dominato da quella parte della sua natura che è l'esatto opposto di quella divina, ed è... [ Continua a leggere ]

Romani 7:14-25

(14-25) Ulteriore e dettagliata prova del perché, sebbene la Legge facesse appello a tutto ciò che c'era di meglio nell'uomo, egli non poteva tuttavia obbedirle.... [ Continua a leggere ]

Romani 7:15

QUELLO CHE FACCIO NON LO PERMETTO. — Piuttosto, _quello che faccio io non lo so. _agisco ciecamente e senza alcuna direzione cosciente della volontà; quella parte superiore di me che dovrebbe presiedere e dirigere le mie azioni, è tenuta bassa dalla natura fisica inferiore. CHE FACCIO. — San Paolo... [ Continua a leggere ]

Romani 7:16

Ma il fatto che io desideri fare ciò che è giusto è esso stesso una testimonianza dell'eccellenza della Legge, che comanda ciò che desidero.... [ Continua a leggere ]

Romani 7:17

Questa, dunque, sembra essere la vera spiegazione della difficoltà. C'è davvero un dualismo nell'anima. Non devo essere identificato con quel sé inferiore che è affascinato dal peccato.... [ Continua a leggere ]

Romani 7:18-20

(18-20) È affascinato, e la volontà è impotente. Quello che faccio e quello che farò sono cose opposte. È dunque il peccato che agisce, e non io.... [ Continua a leggere ]

Romani 7:21

TROVO POI UNA LEGGE. — Dei tanti modi di interpretare questo versetto difficile, due sembrano spiccare come i più plausibili o possibili. In ogni caso “ _una_ legge” dovrebbe essere piuttosto “ _la_ legge”. Questo è preso dalla maggior parte dei commentatori, incluso il vescovo Ellicott, nel senso d... [ Continua a leggere ]

Romani 7:22

MI DILETTO . — "Mi diletto nella (e con) la Legge di Dio". Lo simpatizzo e lo approvo dopo l'uomo interiore, _cioè_ nella parte superiore del mio essere. "L'uomo interiore" corrisponde quasi, anche se non del tutto, alla "legge della mia mente", nel verso successivo. Sta piuttosto a metà strada tra... [ Continua a leggere ]

Romani 7:23

UN'ALTRA LEGGE. — Una legge diversa. "Nei miei membri", _cioè,_ che ha la sua sede principale di attività nei miei membri. Questa è la legge del peccato, pronta a sfruttare ogni impulso carnale.... [ Continua a leggere ]

Romani 7:24

Così questa lotta intestinale continua incessantemente e non raggiunge alcuna decisione, finché alla fine l'infelice grida, quasi disperato: "Chi mi libererà dal corpo di questa morte?" Chi, cioè, mi aiuterà a superare questi desideri carnali, generati da una natura umana corrotta, che mi stanno tra... [ Continua a leggere ]

Romani 7:25

Esso _è_ stato rilasciato. È Gesù nostro Signore a cui sono dovuti i ringraziamenti e la lode. Anche se senza il suo intervento ci può essere solo un servizio diviso. Il semplice sé umano serve con la mente la legge di Dio, con la carne la legge del peccato. IO STESSO. — In disparte e in opposizion... [ Continua a leggere ]

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