(7) E mentre stavano mangiando, Gesù prese il pane, e (l) lo benedisse, lo spezzò e lo diede ai discepoli, e disse: Prendete, mangiate; (m) questo è il mio corpo.

(7) Cristo, che senza indugio adempirà le promesse dell'antica alleanza, istituisce una nuova alleanza con nuovi segni.

(l) Marco dice: «Aveva reso grazie»: e quindi la benedizione non è una consacrazione con un tipo evocativo di mormorio e forza di parole: eppure il pane e il vino sono cambiati, non nella natura ma nella qualità, perché senza dubbio diventano pegni del corpo e del sangue di Cristo, non per la loro stessa natura o forza di parole, ma per Cristo sua istituzione, che deve essere recitata e manifestata, affinché la fede trovi ciò a cui aggrapparsi, sia nella parola che negli elementi.

(m) Questa è una figura retorica che si chiama metonimia: cioè il dare un nome per un altro: così chiama il pane suo corpo, che è segno e sacramento del suo corpo: eppure, esso è un tipo di discorso figurativo e mutato che significa che i fedeli ricevono davvero Cristo con tutti i suoi doni (sebbene con mezzi spirituali) e diventano uno con lui.

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