Matteo 4:11

La repulsione finale del tentatore fu accompagnata da un comando: "Vattene via, Satana". E possiamo ben concepire che questo comando fosse per il nemico una parola di potere, a cui non poteva disobbedire. Colui che d'ora in poi scacciava gli spiriti maligni con una parola qui ha dimostrato la sua autorità sul loro capo. E ora il suo attuale conflitto è finito. Rimane vittorioso, mentre il tentatore è caduto. Lui, il Secondo Adamo, ha portato e assicurato la giustizia per noi. Cerchiamo di raccogliere l'istruzione generale da trarre dalla storia della tentazione.

I. Egli, con il Suo esempio sotto la tentazione, ci ha insegnato a resistervi. La nostra debolezza è, quando ci viene proposta una condotta illegale, essere sempre alla ricerca di scuse separate per proteggerci in ogni caso. Si è tirato indietro dall'applicare principi generali che possono coprire ogni attacco. Troppo spesso ci vergogniamo di stare subito nelle vie di Dio e fare riferimento alla Sua volontà. Qui abbiamo un esempio eminente nel nostro benedetto Signore.

Non è entrato nelle circostanze separate di ogni forma di tentazione, ma ha applicato a tutte loro, come suo mezzo di resistenza, la sua posizione di servitore di Dio, soggetto alla sua legge, e da essa ha preso le massime della sua condotta.

II. Il suo esempio ci mostra l'uso corretto della parola di Dio. Lascia che l'esempio di nostro Signore ci impedisca di applicare in modo avventato o casuale i testi delle Scritture. Con quale precisione ciascuno è portato avanti da Lui. Dobbiamo studiare la Bibbia, e dobbiamo studiarla devotamente, non come mero esercizio intellettuale, ma per accertare nella mente dello Spirito di Dio una ricerca che richiede discernimento spirituale, frutto di una comunione con Lui nell'unità di cuore e in vita santa.

III. Ma senza dubbio la lezione più grande che il discepolo di Gesù deve imparare, dalla tentazione del suo Maestro, è quella dell'incoraggiamento, tendendo ad avvicinarlo a Cristo, a renderlo più prezioso. Quando Uno è posto davanti a noi come il nostro sempre presente Aiutante, che Egli stesso è passato attraverso la lotta; quando sappiamo che non siamo soli nell'amarezza del nostro spirito, e che nel luogo più oscuro del nostro corso troveremo le sue orme; che cosa diversa diventa il conflitto stabilito da ogni cristiano, quanto pieno di simpatia, quanto pieno di promesse, quanto pieno di Cristo!

H. Alford, Sermoni della Cappella del Quebec, vol. i., pag. 201.

Riferimenti: Matteo 4:11 . W. Landels, Pulpito del mondo cristiano, vol. iv., pag. 49; WH Hutchings, Il mistero della tentazione, p. 230. Matteo 4:12 . Parker, Hidden Springs, p. 310. Matteo 4:12 .

Ibid., Vita interiore di Cristo, vol. i., pag. 129. Matteo 4:14 . Mensile del predicatore, vol. i., pag. 28. Matteo 4:15 ; Matteo 4:16 . Spurgeon, Sermoni, vol. xvii., n. 1010. Matteo 4:16 . D. Davies, Pulpito del mondo cristiano, vol. 27:114.

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