Romani 6:1-5

Romani 6:1 Libera grazia e peccato. In questo passaggio, sotto la copertura di una risposta a una plausibile obiezione alla dottrina della giustificazione, entriamo realmente nella discussione dell'incidenza della fede evangelica sul carattere morale. I. All'obiezione, l'obiezione plausibile ma od... [ Continua a leggere ]

Romani 6:4

Romani 6:4 Pasqua anche. I. Sappiamo che impressione fa la vista di un cadavere, specie se è quella di uno che ci è stato vicino e caro. E ognuno che ha sentito questa lezione è stato per un tempo, per il momento può essere, o ora, o giorno, se non di più, un uomo diverso. Il mondo ha perso il suo... [ Continua a leggere ]

Romani 6:4-8

Romani 6:4 La risurrezione di Cristo un'immagine della nostra nuova vita. La nostra nuova vita è come quella del nostro Salvatore risorto I. Nella maniera della sua risurrezione. Per apparire ai suoi discepoli in quella forma glorificata, che già portava in sé gli indizi della gloria eterna e imm... [ Continua a leggere ]

Romani 6:5,6

Romani 6:5 Assimilazione attraverso la fede. I. Tra gli elementi del carattere umano non abbiamo realmente alcun agente più profondo o più potente per operare un grande cambiamento della fede, se la comprendiamo equamente. La parola copre la più totale devozione del cuore e della volontà che un uo... [ Continua a leggere ]

Romani 6:7

Romani 6:7 I. "Poiché colui che è morto", come dovrebbe essere reso, "è giustificato dal peccato". Nel momento in cui lo Spirito di Dio opera nell'anima umana una convinzione di peccato, sorge un intenso desiderio di ottenere il riposo. Con un desiderio ardente che nessun linguaggio può ritrarre, m... [ Continua a leggere ]

Romani 6:7-10

Romani 6:7 La morte di Cristo al peccato. Quando ci chiediamo cosa si intenda con l'affermazione di Cristo: "La morte che Egli è morto, è morto al peccato", emergono due domande. (1) Che collegamento aveva Gesù con il peccato prima della Sua morte? (2) Come mai la sua morte ha interrotto quel le... [ Continua a leggere ]

Romani 6:8

Romani 6:8 I. Come un albero non può vivere e crescere, non può portare fiori e frutti, ed espandersi verso il cielo, se prima non è radicato e seppellito nella terra, così nemmeno l'amore di Dio nell'anima, se ciò che è terreno non è morto e sepolto con Cristo nella sua morte. È quindi al battesim... [ Continua a leggere ]

Romani 6:8-11

Romani 6:8 I. La base del sentimento dell'Apostolo qui è la morte di Cristo. La morte di Cristo è il fatto. Cristo è morto per i nostri peccati. Il Calvario, le sue associazioni, il suo mistero meraviglioso e la sua beatitudine erano presenti nella mente dell'Apostolo; e, per quanto progressista po... [ Continua a leggere ]

Romani 6:9

Romani 6:9 Cristo risorto, non muore più. I. La risurrezione reca gioia all'anima umana perché afferma ciò che non è affatto scritto in modo leggibile per tutti gli uomini sul volto della natura e della vita, la verità che lo spirituale è superiore al materiale; la verità che, in questo universo,... [ Continua a leggere ]

Romani 6:9-11

Romani 6:9 I. La morte al peccato deve essere una morte al suo servizio oltre che alla sua pena, se l'anima è caduta in quella miserabile schiavitù. Non c'è niente di più enfatico e chiaro in tutte le epistole di San Paolo di questo della vita nuova che ci si aspetta dagli uomini cristiani, né alcu... [ Continua a leggere ]

Romani 6:11-14

Romani 6:11 Sulla realizzazione dell'ideale. I. Qual è la teoria della condizione del cristiano? Come ha appena spiegato l'Apostolo, è questo: Il cristiano è un uomo che, come il suo Maestro, è già morto a ogni peccato e vivo solo verso Dio. Ha cessato, in altre parole, di avere più a che fare con... [ Continua a leggere ]

Romani 6:12

Romani 6:12 La doppia vita dell'uomo. I. Ci sono in ognuno di noi elementi opposti, vivono in noi un Adamo e un Cristo; l'angelo ci tiene per mano o il serpente per il cuore. Platone descrive la natura umana come costituita da un triplice essere legato in uno, un mostro dalle molte teste, un leone... [ Continua a leggere ]

Romani 6:15-23

Romani 6:15 Obbligatori di giustizia. I. Il modo di pensare di San Paolo è spesso difficile da seguire. Una particolarità che contribuisce a rendere difficile l'esercizio del suo ragionamento è questa: alle soglie di un nuovo corso di idee, quando l'argomento che gli riempie la mente è appena iniz... [ Continua a leggere ]

Romani 6:18

Romani 6:18 La rigidità della legge di Cristo. I. La religione è un servizio necessario; certo è anche un privilegio, ma diventa sempre più un privilegio quanto più ci esercitiamo in esso. Lo stato cristiano perfetto è quello in cui il nostro dovere e il nostro piacere sono gli stessi, quando ciò... [ Continua a leggere ]

Romani 6:23

Romani 6:23 La scelta della vita. I. San Paolo ci propone in una figura la scelta di due vite: la vita di un cristiano, la vita in Cristo, e la vita di chi non è cristiano, che non ha lo scopo del cristiano né la speranza del cristiano. Ce lo mette davanti in una figura; ed è, nel complesso, la fi... [ Continua a leggere ]

Continua dopo la pubblicità