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Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le pecore.
             
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Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde.
             
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Il mercenario si dà alla fuga perché è mercenario e non si cura delle pecore.
             
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Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie mi conoscono,
             
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come il Padre mi conosce ed io conosco il Padre; e metto la mia vita per le pecore.
             
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Ho anche delle altre pecore, che non son di quest'ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.
             
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Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita, per ripigliarla poi.
             
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Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho podestà di deporla e ho podestà di ripigliarla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio.
             
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Nacque di nuovo un dissenso fra i Giudei a motivo di queste parole.
             
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E molti di loro dicevano: Egli ha un demonio ed è fuori di sé; perché l'ascoltate?
             
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Altri dicevano: Queste non son parole di un indemoniato. Può un demonio aprir gli occhi a' ciechi?
             
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In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno,
             
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e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.
             
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I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: fino a quando terrai sospeso l'animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente.
             
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Gesù rispose loro: Ve l'ho detto, e non lo credete; le opere che fo nel nome del Padre mio, son quelle che testimoniano di me;
             
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ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore.
             
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Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono;
             
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e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano.
             
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Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle di mano al Padre.
             
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Io ed il Padre siamo uno.
             
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I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo.
             
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Gesù disse loro: Molte buone opere v'ho mostrate da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate voi?
             
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I Giudei gli risposero: Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio.
             
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Gesù rispose loro: Non è egli scritto nella vostra legge: Io ho detto: Voi siete dèi?
             
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Se chiama dèi coloro a' quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata),
             
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come mai dite voi a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, che bestemmia, perché ho detto: Son Figliuolo di Dio?
             
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Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete;
             
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ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il adre è in me e che io sono nel padre.
             
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Essi cercavan di nuovo di pigliarlo; ma egli sfuggì loro dalle mani.
             
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E Gesù se ne andò di nuovo al di là del Giordano, nel luogo dove Giovanni da principio stava battezzando; e quivi dimorò.
             
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E molti vennero a lui, e dicevano: Giovanni, è vero, non fece alcun miracolo; ma tutto quello che iovanni disse di quest'uomo, era vero.
             
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E quivi molti credettero in lui.