Perciò ho lodato i morti che sono già morti più dei vivi che sono ancora vivi.

Perciò ho lodato i morti che sono già morti, più dei vivi. Un sentimento profano se separato dalla sua connessione; ma proprio nel suo rapporto con l'ambito di Salomone. Se non si tenesse conto della religione ( Ecclesiaste 3:17 ; Ecclesiaste 3:19 ), sarebbe auspicabile morire al più presto, per non soffrire o assistere a "oppressioni"; e ancora di più, non nascere affatto ( Ecclesiaste 7:1 ). Giobbe ( Giobbe 3:13 ; Giobbe 3:20 ; Giobbe 21:7 ), Davide ( Salmi 73:3 , ecc.), Geremia ( Geremia 12:1 ; Geremia 20:18 ), Abacuc (Abacuc Habacuc 1:13), passarono tutti per la stessa perplessità, finché non entrarono nel santuario, e guardarono oltre il presente al "giudizio" ( Salmi 73:17 ; Salmi 73:17, Habacuc 2:20 ; Habacuc 3:17 ).

Allora videro la necessità di indugiare, prima di punire completamente i malvagi, per dare spazio al pentimento, oppure all'accumulo di collera ( Romani 2:15 ); e prima di ricompensare completamente i pii, per dare spazio alla fede e alla perseveranza nella tribolazione ( Salmi 92:7 ). Spesso però anche adesso si dà la seria, con giudizi parziali, del futuro completo, per assicurarci, nonostante le difficoltà, che Dio governa la terra. L'aspetto della vita qui è solo da un punto di vista, vale a dire, in vista dei torti subiti sulla terra.

Confronta un aspetto diverso ( Ecclesiaste 9:4 ; Ecclesiaste 11:7 ), "Dio dà canti nella notte" al suo popolo ( Giobbe 35:10 ; Salmi 73:2 ). Possono godere anche del presente ( Ecclesiaste 3:12 ). Essi aspettano il prossimo giusto giudizio ( Ecclesiaste 3:17 ), e riconoscono nel permesso dell'oppressione temporanea i mezzi salutari del castigo divino e della prova del carattere.

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